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Edward Bach

“La malattia non è una crudeltà e nemmeno un castigo, ma unicamente un correttivo: lo strumento di cui si serve la nostra Anima (l’Io Superiore) per indicarci i nostri errori, per impedirci di commetterne altri, combinando così nuovi guai, e per riportarci sulla via della Verità e della Luce, dalla quale non avremmo mai dovuto allontanarci” (E. Bach).
Edward Bach nacque il 24 settembre 1886, a Mosley, un piccolo villaggio del Galles. Fin da bambino aveva una grande passione per il sapere e una particolare sensibilità verso il prossimo.
Divenne medico laureandosi nel 1912 all’Università di Birmingham.
Iniziò a lavorare a Londra ma presto si rese conto che la medicina “ufficiale” era principalmente rivolta a curare la malattia tenendo in poca considerazione il malato. Non soddisfatto dai risultati ottenuti si interessò alla medicina omeopatica.
Con l’arrivo della prima guerra Mondiale il suo lavoro si intensificò e lavorò in una stazione di feriti, nel frattempo venne a mancare la la moglie che morì di difterite nel 1917. Dopo questa grave perdita Bach si ammalò, gli venne diagnosticato un tumore alla milza, i medici gli dettero al massimo tre mesi di vita.
Bach reagì impegnandosi nella ricerca per lasciare un utile contributo all’umanità. I tre mesi trascorsero ma lui continuò a vivere, dopo questa pesante esperienza si convinse che la malattia era il risultato di un conflitto fra personalità e anima, questo creava squilibrio nel campo elettromagnetico dell’individuo.

La malattia fu quindi considerata da Bach un avvertimento per far si che si ritrovasse il giusto equilibrio prima che il sistema dell’individuo fosse completamente compromesso.

Lavorando all’Homeopathic Hospital di Londra conobbe l’opera “Organon” un testo scritto dal fondatore dell’omeopatia Samuel Hahnemann. Sia Bach che Hahnemann mettevano in relazione le malattie croniche con l’intossicazione intestinale, Bach le curava con batteri mentre Hahnemann con sostanze vegetali, minerali o animali.
Immerso nelle ricerche in ambito omeopatico Bach divise sette gruppi di batteri ai quali corrispondevano determinate caratteristiche personali dell’individuo.
Classificando i diversi gruppi di batteri ricavò sette nosodi, vaccini assunti per via orale, che vengono usati tuttora, con cui ottenne svariati successi.

Ogni paziente con la sua particolare personalità era efficacemente curato con il rispettivo nosode.

Nel 1929 Bach si trasferì in Galles. Dal momento in cui si allontanò da Londra non volle più esser pagato per le sue prestazioni, visse grazie alle donazioni dei suoi pazienti.
Passeggiando per le campagne del posto, aiutato dalla sua particolare sensibilità, si accorse che le piante emanavano vibrazioni, percependo in maniera più forte l’energia di quelle cresciute al sole. Notò che la rugiada che si trovava nei fiori aveva lo stesso tipo di vibrazione del fiore che la ospitava. Decise di utilizzare i fiori per fare dei preparati tenendo conto dell’importanza dei quattro elementi che influivano sulla crescita delle piante.
La terra e l’aria le facevano sviluppare, il sole liberava le loro virtù guaritrici e l’acqua ne tratteneva l’energia che poteva essere utilizzata per il paziente.
Bach intuì che le virtù racchiuse nelle piante potevano influire positivamente sull’uomo.
Dal 1932 al 1935 utilizzò trentotto fiori per creare dei rimedi che si adattavano a diversi tipi di personalità umana.
Intanto la sua fama e i suoi successi crescevano, molte persone erano interessate alle sue scoperte e Bach decise di insegnare il suo metodo a chiunque avesse voluto apprenderlo (anche a chi non si dedicava alla medicina). I medici contrariati dal suo modo di agire e dai suoi metodi lo minacciarono di espulsione dal loro Ordine, ma Bach continuò per la sua strada e chiese di essere cancellato dall’Ordine dei Medici.
Donò le sue tinture madri a due grandi farmacie di Londra che le avrebbero vendute al pubblico a poco prezzo. In seguito, per divulgare maggiormente le sue scoperte e i suoi metodi, Bach tenne delle conferenze.
Dopo essere vissuto al cancro per diciannove anni, il 27 novembre del 1936 morì durante il sonno per ischemia cardiaca.

“Il grande libro dei fiori di Bach” (editore Corbaccio), è di una delle più valide autrici in materia.

Nota sull’autrice: Mechthild Scheffer dal 1978 si occupa della Floriterapia di Bach e si adopera per la diffusione della terapia originale dei fiori.

Nel 1981 col suo primo libro introdusse nei paesi di lingua tedesca il metodo di Bach. Autrice di molti libri in materia, rappresenta il Bach Centre situato nell’Oxfordshire (luogo in cui Bach condusse le ricerche negli ultimi anni della sua vita), in Austria, in Germania e in Svizzera. Ha fondato istituti per i Fiori di Bach a Zurigo, Vienna e Amburgo.

I FIORI

AGRIMONY  (Agrimonia)

L’individuo che corrisponde a questo fiore sembra essere felice ma nasconde tensione e preoccupazioni. Cerca di essere amato in tutti i modi ed è molto accondiscendente per non perdere l’affetto degli altri. Tende a riempire la sua giornata di impegni per non affrontare i pensieri che lo assillano.
Per paura di essere poco amato o rifiutato può trasformarsi in un individuo affidabile, disponibile e gioviale tendendo ad una doppia personalità.
Azione Agrimony : rasserena, dona coraggio, aiuta ad affrontare problemi invece di nasconderli, promuove l’autostima.

ASPEN  (Pioppo)

L’individuo che corrisponde a questo fiore soffre di molte paure ingiusificate e vive costantemente in ansia. Il suo sonno è disturbato e non riesce a riposare mai del tutto, può avere anche incubi. La sua eccessiva sensibilità lo rende estremamente vulnerabile. Può possedere facoltà medianiche, ed è attratto dal soprannaturale ma allo stesso tempo lo teme.

Azione Aspen: aiuta a ritrovare equilibrio superando le paure.

BEECH  (Faggio)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è molto intollerante ed ipercritico con il prossimo. Giudica e condanna facilmente in base al suo rigido modo di vedere.
A causa di molte sofferenze ha sviluppato un atteggiamento arrogante e pessimista. Si irrita facilmente per rumori o disordine. La sua continua rigidità si ripercuote sia sugli altri che su di lui bloccando le sue emozioni e i suoi sentimenti.

Azione Beech: rasserena, porta tolleranza e ottimismo aiutando a cogliere ciò che c’è di buono in ogni cosa.

CENTAURY  (Centaurea Minore)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è eccessivamente disponibile con gli altri dimenticandosi di se stesso e dei propri bisogni. Caratterialmente tranquillo, ipersensibile, sottomesso e troppo servizievole si fa “usare” dalle persone sacrificandosi, abusando delle sue energie e diventando sempre più stanco.
Ignora i propri problemi volendo risolvere solo quelli degli altri da cui si fa sottomettere facilmente essendo incapace di difendersi.
Azione Centaury: aiuta ad essere altruisti in maniera equilibrata senza dimenticarsi dei propri bisogni.
CERATO   (Piombaggine)
L’individuo che corrisponde a questo fiore manca di fiducia in se stesso. Si lascia facilmente influenzare dagli altri, cambia idea facilmente, presenta atteggiamenti infantili. Sempre molto incerto è incapace di prendere decisioni. E’ influenzabile e tende ad imitare gli altri non riuscendo a tirar fuori la propria personalità.
Azione Cerato: porta ad avere fiducia in se stessi.
CHERRY PLUM  (Mirabolano, Prugno)
L’individuo che corrisponde a questa pianta è preda di fobie ossessive, ira improvvisa, manie di suicidio. Ha paura di impazzire, di cedere ai suoi impulsi violenti e far del male agli altri e per tale ragione ha un eccessivo autocontrollo che gli rende difficile l’esternazione delle sue emozioni.
Tende ad isolarsi non riuscendo ad integrarsi nella società.

Azione Cherry Plum: tranquillizza e favorisce equilibrio psichico ed emozionale.

CHESTNUT BUD  (Gemma di Ippocastano)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è superficiale, distratto e va sempre di fretta lasciandosi sfuggire il lato profondo della vita. Ripete sempre gli stessi errori perchè non impara nulla dalle passate esperienze, ciò gli fa impiegare più tempo degli altri per imparare le lezioni che la vita gli presenta.
Cerca sempre di vivere nuove situazioni non risolvendo prima problemi di quelle passate.
Azione Chestnut Bud: permette di comprendere in maniera profonda le esperienze per non ripetere gli stessi sbagli.
CHICORY  (Cicoria)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è pieno di amore verso i propri cari e se ne prende eccessivamente cura aspettandosi di essere contraccambiato con lo stesso affetto. Ha bisogno di sentirsi costantemente utile elargendo consigli e aiuti anche se non gli vengono chiesti. Eccessivamente possessivo teme di perdere le persone che gli sono care ed è solito usare vittimismo e ricatti affettivi per poter avere la loro massima attenzione. Corregge spesso l’operato altrui criticandolo.
Azione Chicory: rende tolleranti e favorisce l’amore altruistico e incondizionato.

CLEMATIS  (Clematide,Vitalba)

L’individuo che corrisponde a questo fiore è sognante, distaccato dalla realtà. Vive in un mondo immaginario in cui si sente al sicuro, dove non esistono problemi e preoccupazioni. Viene infastidito dai rumori perchè lo riportano nel mondo reale. Ha poco interesse per la vita, gli piace dormire e mangiare.
Preso dalle sue fantasie rimanda impegni, fugge dal presente sperando in un futuro migliore.
Se si ammala non fa sforzi per star meglio.

Azione Clematis: stimola ad essere più presente nel mondo reale, a stare con i piedi per terra affinchè si possa realizzare qualcosa di concreto.

CRAB APPLE  (Melo Selvatico)
L’individuo che corrisponde a questo fiore ha poca autostima, è ossessionato dai suoi difetti ed è tormentato da fobie. Si sente impuro, ha paura dello sporco, di essere contaminato, a causa di questi pensieri fissi si lava spesso le mani. Il rapporti fisico con il partner non lo soddisfa perchè prova ostilità per il proprio corpo.
Appare ordinato, preciso, tende a pulire fuori ciò che non riesce a pulire dentro di lui.

Azione Crab Apple: favorisce l’accettazione di se e aiuta a eliminare le fissazioni.

ELM  (Olmo Inglese)

L’individuo che corrisponde a questo fiore è forte, perseverante, a lavoro da il massimo senza tirarsi mai indietro, attingendo troppo dalle sue forze, tanto che per il gran lavoro psicofisico tende alla depressione e nei casi più gravi alla malattia. Sempre estremamente impegnato pretende troppo da se stesso, fino a giungere all’esaurimento. Si carica di eccessivo lavoro e responsabilità per cui poi accusa una stanchezza estrema che lo porta a deprimersi e a pensare di non essere all’altezza del compito che deve svolgere.
Azione Elm: aiuta a riconoscere i propri limiti, a fare le cose con moderazione non sprecando troppa energia.
GENTIAN  (Genzianella)
L’individuo che corrisponde a questo fiore si scoraggia facilmente davanti alle prime difficoltà. Pessimista e demoralizzato, tende a vedere piccoli problemi come enormi ostacoli, autoconvincendosi che non può superarli. Scettico e dubbioso mette in questione ogni cosa, creandosi problemi anche se non ce ne sono. Non si accorge di ciò che può fare, ma solo di ciò che non può fare ponendosi continuamente limiti.

Azione Gentian: dona fiducia nelle proprie capacità e voglia di lottare nonostante le difficoltà che si incontrano.

GORSE  (Ginestrone)
L’individuo che corrisponde a questo fiore ha passato un periodo di grande sofferenza che l’ha segnato. In passato ha tenacemente resistito ad ogni situazione, ma nel presente è stanco, demotivato, rassegnato. Ha esaurito la sua energia e ha un atteggiamento di resa nei confronti della vita che non ama. Se non riesce a portarea termine un progetto rinuncia facilmente senza riprovare. Se si ammala tenta cure per far piacere agli altri ma non sente speranza di guarigione.

Azione Gorse: favorisce la forza d’animo, l’energia e l’ottimismo per reagire in ogni situazione.

HEATHER  (Erica)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è una sorta di “vampiro” che succhia energia dagli altri stancandoli. Non ascolta gli altri troppo occupato ad ascoltare se stesso. Egocentrico e loquace si vanta spesso per attrarre l’attenzione su di se.
Cerca continuamente affetto e compagnia imponendo spesso la sua agli altri tanto da allontanarli. Piange facilmente e odia la solitudine, vuole ascolto e considerazione.

Azione Heather: stimola ad ascoltare e ad essere disponibili verso il prossimo.

HOLLY  (Agrifoglio)
L’individuo che corrisponde a questo fiore tende ad esser preda di rabbia, invidia e gelosia. Ha un atteggiamento diffidende e rigido nei confronti degli altri e li crede causa dei suoi insuccessi. Sempre di malumore, litigioso, pieno di sentimenti negativi è incapace di provare amore e vede questa sua mancanza negli altri. Felice dei problemi altrui, non dimentica ne perdona torti subiti.

Azione Holly: ostacola i sentimenti negativi, rasserena e rende capaci di amare.

HONEYSUCKLE  (Caprifoglio)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è legato al passato, ai ricordi, vive di rimpianti e non riesce a vivere il presente. E’ rigido, bloccato, non ama i cambiamenti e non ha aspettative ne per il presente ne per il futuro. Triste, pessimista, privo di desideri ha disinteresse per i piaceri della vita.
Si chiude nel suo isolamento desiderando di fermare il tempo, non vuole fare nuove esperienze, solo ricordare i tempi in cui era felice.
Azione Honeysuckle: permette di apprendere dalle esperienze del passato e superarlo per poter vivere pienamente e serenamente il presente.
HORNBEAM  (Carpino)
L’individuo che corrisponde a questo fiore si sente sempre stanco anche dopo aver riposato, ma svolge comunque i suoi compiti. Manca di fiducia in se stesso e di entusiasmo per qualsiasi cosa. E’ demotivato e non prova interesse per ciò che fa. Sente gli impegni quotidiani troppo gravosi e teme di non poterli portare a termine. Debole e stanco nel corpo e nella mente non ha energia necessaria per affrontare la vita.
Azione Hornbeam: stimola entusiasmo e da energia per affrontare gli impegni quotidiani.
IMPATIENS  (Balsamina)
(
L’individuo che corrisponde a questo fiore vive la vita molto velocemente, ha continuamente bisogno di agire e tenersi impegnato. Ha un ritmo sempre accellerato in ogni cosa che fa e che pensa. Con la sua continua fretta vive in modo insofferente nella società, sia perchè vede gli altri troppo lenti, sia perchè non accetta regole. Irritabile, iperattivo, impulsivo e intelligente non ama contrattempi ne ripensamenti. La sua incapacità a rilassarsi lo porta a tensione mentale e fisica.
Azione Impatiens: dona tranquillità e tolleranza per rispettare i tempi degli altri.
LARCH  (Larice)
L’individuo che corrisponde a questo fiore non ha fiducia in se, si sente incapace di svolgere i suoi compiti, si pone continuamente limiti e pensa di essere inferiore rispetto agli altri. Non coglie occasioni che gli offre la vita perchè pensa continuamente all’eventuale fallimento che ne conseguirebbe, per tale ragione non prende mai iniziativa e non agisce. Falsamente modesto, triste e pessimista, soffre di complesso di inferiorità probabilmente derivante da esperienze
avute nell’infanzia.
Azione Larch: favorisce l’autostima, sprona ad agire e prendere iniziativa.
MIMULUS  (Mimolo Giallo)
L’individuo che corrisponde a questo fiore ha paura di svariate cose, insetti, ascensori, incidenti, sfortuna e di molto altro. E’ silenzioso, riservato e tiene dentro se i molti timori che ha. Pacifico e fragile ha sempre bisogno di protezione. Evita di esporsi perchè teme di poter rivivere esperienze che lo hanno ferito. E’ soggetto a stress, ciò lo porta a isolarsi, e ad ammalarsi facilmente per evitare il mondo reale.
Azione Mimulus: combatte la paura donando coraggio e tranquillità per affrontare le situazioni che la vita propone.
MUSTARD  (Senape)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è preda di malinconia, tristezza e depressione, tale stato d’animo compare improvvisamente senza alcuna ragione, può durare poco come molto tempo, poi d’un tratto scompare. Infelice e introverso parla poco e non riesce ad esternare le sue emozioni. Non ha interesse per la vita, non riesce a sperare e si sente completamente demotivato.
Azione Mustard: contrasta la tristezza e favorisce la gioia di vivere.
OAK  (Quercia)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è infaticabile e ha un grande senso del dovere. Lotta continuamente contro le avversità senza mai perdersi d’animo e non si concede mai un po di riposo, continuando a combattere fino alla stanchezza estrema. Se si ammala prova qualsiasi cura per guarire. Affidabile, coraggioso e perseverante si carica di troppa responsabilità verso gli altri lasciando indietro i suoi stessi bisogni.
Azione Oak: fa riconoscere i propri limiti per non sprecare eccessive energie, aiuta a tener presenti i propri bisogni e a riposare nei momenti opportuni.

OLIVE  (Ulivo)

L’individuo che corrisponde a questo fiore è stremato, stanco, ha avuto pesanti esperienze personali. Ha combattuto molto ed è ormai troppo stanco sia moralmente che fisicamente, per affrontare anche piccoli ostacoli, sente bisogno continuo di riposo. Ha perso il gusto per i piaceri della vita. Lavora molto continuando a
perdere energia e non riesce a recuperarla. Apatico, infelice, vive la vita come fosse un peso costante.

Azione Olive: aiuta a recuperare energia.

PINE  (Pino)
L’individuo che corrisponde a questo fiore pensa sempre di sbagliare perciò si colpevolizza ed è continuamente insoddisfatto di se stesso. Lavora molto, è un perferzionista e anche quando consegue il successo sente di non aver fatto abbastanza. Capita che si incolpi per errori commessi da altri, è tormentato da rimorsi e pensa di non meritare amore. E’ un altruista sa solo dare senza ricevere dagli altri perchè non se ne sente degno.
Azione Pine: insegna ad apprezzare se stessi e le proprie qualità.
RED CHESTNUT  (Castagno Rosso)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è eccessivamente pauroso, emotivo ed ansioso. Si dimentica di se stesso preoccupandosi solo della salute degli altri. Vede pericoli ovunque e facendo continuamente raccomandazioni per qualsiasi cosa limita la libertà e la vita dei propri cari. Profondamente pessimista coglie i lati negativi di qualsiasi situazione e scarica le sue preoccupazioni sugli altri.
Azione Red Chestnut: fa vivere la vita in maniera più tranquilla e sicura. Favorisce pensieri positivi e cura di se.
ROCK ROSE  (Eliantemo)
L’individuo che corrisponde a questo fiore soffre di forti attacchi di panico, la paura prende il sopravvento bloccando ogni capacità di reazione di fronte a una situazione d’emergenza. E’ in uno stato di profondo terrore scatenato da un grave evento. La paura incontrollabile provoca squilibrio ipereccitabilità, sudorazione, tachicardia. Può essere preda di incubi notturni e pensieri di suicidio.
Su questo rimedio Bach scrisse: “Se il paziente non è cosciente, gli si possono bagnare le labbra con il rimedio. Può essere necessario aggiungere ulteriori rimedi come Clematis in caso di incoscienza, vale a dire uno stato di sonno profondo o Agrimony se c’è tortura mentale e così via.”

Azione Rock Rose: da coraggio e calma per affrontare gli ostacoli.

ROCK WATER  ( Acqua di Roccia)

L’unico rimedio non rappresentato da un fiore ma da acqua di sorgente. Serve per chi è troppo esigente e rigido moralmente e mentalmente. L’individuo si impone e cerca di imporre anche algli altri le proprie regole di vita. Segue il lavoro con la massima dedizione ed evita le distrazioni. Severo con se stesso ed eccessivamente controllato, non ha un buon rapporto con le proprie emozioni. Vuole essere un esempio per gli altri e mira ad essere preso a modello. Fa del suo meglio per mantenersi sempre in forma, sano e forte.

Azione Rock Water: favorisce la tolleranza, la flessibilità, l’ ascolto delle proprie emozioni.

SCLERANTHUS  (Scleranto, Fiorsecco)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è sempre insicuro, pieno di incertezze. Cambia spesso le sue opinioni e le sue decisioni, totalmente incoerente non sa cosa vuole dalla vita. L’ncapacità di fare delle scelte gli fa perdere spesso buone occasioni. Manca di equilibrio nella sfera emotiva in cui si alternano sentimenti contrapposti. Se ha pensieri che lo preoccupano non si confida ne chiede aiuto. L’umore subisce continui cambiamenti come i suoi pensieri confusi.
Azione Scleranthus: dona equilibrio e capacità di prendere decisioni.
STAR OF BETHLHEM  (Stella di Betlemme)
L’individuo che corrisponde a questo fiore ha subito un grande dolore nel passato (ad esempio un incidente o la perdita di una persona cara) che non ha superato.  Tende ad isolarsi, appare spento e infelice. Rifiuta il conforto degli altri ed è inconsolabile.
Non prova interesse per niente, ne ha più alcun desiderio.  Il suo blocco mentale e spirituale lo porta alla sofferenza e all’isolamento.
Azione Star of Bethlhem: trasmette un senso di consolazione e di pace dando la forza di reagire.
SWEET CHESTNUT  (Castagno Dolce)
L’individuo che corrisponde a questo fiore sente un grande angoscia e una grande disperazione dentro di se. Il suo è uno stato scatenato da brutte esperienze. Chiuso in se stesso, nonostante la sofferenza che lo logora non chiede aiuto e nasconde agli altri il suo stato d’animo. Profondamente pessimista vede intorno a se solo situazioni disastrose da dover affrontare.
Azione Sweet Chestnut: dona coraggio e forza d’animo, fa ritrovare la perduta energia.
VERVAIN  (Verbena)
L’individuo che corrisponde a questo fiore ha rigidi principi ed è eccessivamente idealista. Ha forti convinzioni molto radicate che vuole imporre agli altri. Ha un grande senso del dovere, grande volontà e coraggio e combatte assiduamente per i propri ideali.
E’ facilmente irritabile e iperattivo, non riesce a rilassarsi ne a riposare.
Totalmente convinto delle proprie idee combatte per una giusta causa che può degenerare in fanatismo. Il grande dispendio di energia in ciò che fa lo porta ad essere eccessivamente teso e ciò può causargli un esaurimento nervoso.
Azione Vervain: porta equilibrio, flessibilità di pensiero e rispetto per le opinioni degli altri.
VINE (Vite)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è eccessivamente ambizioso e arrivista. Arrogante e inflessibile vuole dominare gli altri per i suoi scopi personali.  Prevale prepotentemente sulle persone incutendo timore, pretendendo obbedienza e imponendo loro il proprio modo di pensare. Mira continuamente al potere,
l’insuccesso scatena in lui un forte stress. In situazioni di emergenza riesce a trovare le giuste soluzioni. Se ha famiglia tende a comandare con tirannia.
Azione Vine: porta alla comprensione e alla tolleranza. Placa le tensioni e rasserena.
WALNUT  (Noce)
L’individuo che corrisponde a questo fiore si propone degli obiettivi che riesce a realizzare, ma capita a volte che le sue scelte siano influenzate da una personalità più forte della sua. E’ idealista ed eccessivamente sensibile risente di qualsiasi tensione o energia negativa nell’ambiente circostante. Abitudinario incontra spesso delle difficoltà di fronte ai cambiamenti. I legami col passato non gli permettono di vivere serenamente il futuro.
Azione Walnut: favorisce il cambiamento, fermezza nelle proprie decisioni e protegge dalle influenze esterne.
WATER VIOLET  (Violetta d’Acqua)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è molto sicuro di se e riservato tanto da apparire scostante nei confronti degli altri. Tollerante, intelligente e tranquillo ama la solitudine. E’ indipendente e riesce a mantenere autocontrollo sulle proprie emozioni. Parla poco, la sua riservatezza può creare una barriera fra lui e il mondo non permettendogli di confrontarsi con gli altri.
Azione Water Violet: aiuta a moderare l’eccessiva riservatezza e ad aprirsi con gli altri.
WHITE CHESTNUT  (Castagno Bianco)
L’individuo che corrisponde a questo fiore ha sempre molti pensieri in mente, preoccupazioni su cui rimugina continuamente senza venirne a capo. Sottoposto a continuo stress mentale non riesce mai a rilassarsi e a concedersi qualche svago.
Non riesce a vivere serenamente il presente, ne a concentrarsi sui suoi compiti torturato da ricordi e pensieri ossessivi. Può soffrire di insonnia.
Azione White Chestnut: calma la mente e consente di trovare soluzioni ai problemi che assillano.
WILD OAT  (Avena Selvatica, Forasacco)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è insoddisfatto, incerto sulla giusta strada da percorrere. E’ molto ambizioso ma non trova nessuna occupazione che lo soddisfi. Estremamente volubile si stanca facilmente di ciò che lo aveva interessato in un primo momento, compagnie, lavoro, partner ecc.
Amano fare molte esperienze per trarne il massimo piacere. La difficoltà a trovare un suo ruolo nella vita lo può portare a un senso di frustrazione che può degenerare in depressione.

Azione Wild Oat: aiuta a fare chiarezza dentro di se e a trovare la propria strada.

WILD ROSE  (Rosa Canina)
L’individuo che corrisponde a questo fiore in seguito a esperienze negative presenta un atteggiamento rassegnato e ha perso interesse per la vita. Triste e indolente non ha più speranze ne desideri. Si adatta alle situazioni anche quando lo infastidiscono e non cerca di cambiare le cose, ne di star meglio. Prende la vita così come viene senza trovarne lati positivi e senza lamentarsi.
Azione Wild Rose: dona serenità, capacità di reagire e di trovare piacevoli interessi, e voglia di vivere.
WILLOW  (Salice Giallo)
L’individuo che corrisponde a questo fiore è amareggiato dalla vita reputandola ingiusta nei suoi confronti perchè non riesce ad accettare ne a superare ciò che gli è capitato quindi vive lamentandosi e commiserandosi. I dispiaceri a cui è andato incontro lo hanno portato a credere che il destino ce l’avesse con lui.  Bloccato dalle sue stesse delusioni non riesce a vivere serenamente il presente. Sempre insoddisfatto rimugina sui torti subiti e invidia la felicità degli altri.
Azione Willow: porta ad accettare e superare le avversità, ad avere una visione più serena ed equilibrata della vita.
RESCUE REMEDY
Bach preparò questa miscela di cinque fiori (Star of Bethlhem, Clematis, Cherry Plum, Impatiens, Rock Rose) per piccole e grandi situazioni di emergenza che gravano sullo stato psico-fisico dell’individuo. In caso di svenimento della persona gli si possono inumidire le labbra con questo rimedio a distanza di pochi minuti finchè non rinviene. E’ un rimedio che riporta equilibrio nel corpo e ha un effetto calmante.
Nota: tale soluzione può essere usata anche per animali impauriti, stressati o in preda a forti shock.

I fiori non si sostituiscono alle cure mediche, comunque possono essere usati insieme a queste per renderle più efficaci. Questi rimedi non hanno nessuna controindicazione possono prenderli tutti sia adulti che bambini, le donne in gravidanza e gli allergici.

COME SI USANO I FIORI
Si aggiungono 4 gocce del rimedio in un bicchiere d’acqua, il metodo consigliato è di porre 4 gocce sotto la lingua per 4 volte al giorno e a digiuno iniziando dal momento in cui ci si sveglia.
Se invece di 4 volte al giorno si ha bisogno di prendere il rimedio più volte si può fare visto che non c’è alcuna controindicazione che ne limita l’assunzione..
Per gli animali vanno aggiunte le 4 gocce nel recipiente in cui bevono, altrimenti si possono mettere le stesse dosi nel loro cibo. Un altro modo in cui si può somministrare loro la soluzione è inumidendogli il muso. Per animali grandi come ad esempio i cavalli si aumenta la dose fino a 10 gocce.
Dagli scritti di E. Bach:
“Versare due gocce del flacone del rimedio, o di ciascuno dei rimedi scelti, in un flacone di 30 ml di acqua minerale naturale eventualmente con due cucchiaini di brandy come conservante. Da questa soluzione il paziente prende la dose giornaliera che consiste in 4 gocce 4 volte al giorno, per un periodo di tempo che varia da poche settimane a 2 mesi, in un bicchiere d’acqua o direttamente sotto la lingua”.
Nota: al Bach Centre arrivano molte richieste da parte di coloro che vogliono usare i fiori di Bach sugli animali. Stefan Ball e Judy Howard, due membri del gruppo del Bach Centre, hanno scritto un interessante libro in cui sono riportati casi reali e la relativa azione dei rimedi. Il titolo del libro, disponibile per ora solo in inglese, è “Bach Flower Remedies for Animals” ovvero “I rimedi floreali di Bach per gli animali”.
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Premio “Sunshine Award”

Ringrazio Marco per il pensiero gentile di avermi donato il premio “Sunshine Award” è il primo che ricevo, sinceramente neanche me lo aspettavo è stata una bella sorpresa. 

Voglio menzionare il blog di una bravissima poetessa http://pensierodalcuore.splinder.com che ha già ricevuto da Marco questo meritato premio.
Voglio assegnare questo premio ai miei primi amici di blog, Iside, Wolfghost e Celtico a cui tengo molto e a tutte le interessanti conoscenze che ho fatto in seguito! 

Un bacione a tutti!

Ai premiati ecco il regolamento del premio “Sunshine Award”:
-fare un post celebrativo per il premio ricevuto e linkare il blog che ve lo ha assegnato;
-premiare altri 12 meritevoli blogger segnalando i loro link;
-avvisare subito i prescelti  🙂


I blog che premio sono:

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La mappa di Piri Reis

Nel 1513 Muhiddin Piri Reis, un ammiraglio turco, realizzò delle carte nautiche. Era uno stimato cartografo e un uomo di vasta cultura.  Parlava diverse lingue: il greco, l’italiano,lo spagnolo ed il portoghese. Fin da ragazzo aveva viaggiato per mare navigando a fianco dello zio Kemal Reis, per tutto il Mediterraneo.
Le sue preziose mappe vennero scoperte nel 1929 nel museo di Tokapi ad Istanbul (anticamente chiamata Costantinopoli) durante dei lavori di ristrutturazione.
Le carte raffiguravano l’Oceano Atlantico, parte delle coste francesi, portoghesi e parte di quelle dell’Africa e dell’America. Inspiegabilmente nelle mappe di Reis era anche raffigurata l’Antartide tre secoli prima che venisse scoperta.  Secondo alcune fonti Reis si sarebbe basato su copie di antiche carte appartenenti un popolo vissuto prima dell’ultima glaciazione. Si pensa che probabilmente tali carte si trovassero nella Biblioteca Imperiale di Costantinopoli a cui l’ammiraglio aveva accesso, queste fonti però non furono mai ritrovate.
Le carte furono studiate dai membri dell’Areonautica Militare degli U.S.A., che affermarono che era la reale rappresentazione dell’Antartide.
Lo storico russo Sergey Manukov precisò che una mappa tanto dettagliata dell’emisfero meridionale poteva essere disegnata solo utilizzando foto satellitari, e Reis non apparteneva ad un’epoca le cui conoscenze potevano permettere di creare una mappa tanto reale.

La carta di Piri Reis non è l’unica che raffigura l’Antartide nei dettagli, ci sono altri esempi come il “Mappamondo di Oronzio Fineo” del 1531,  il “Grande Mappamondo” di Mercatore del 1569 che incise su 18 fogli di rame, le mappe di Orontius Finaeus del 1531 e di Philippe Buache del 1739.

Ossa umane giganti

Riporto qui parte di un articolo ripreso dal sito:
http://www.esonet.org/archeologia/ritrovamento-archeologico-di-scheletri-giganti

Tutto ha avuto inizio da una normale attività esplorativa nel deserto Indiano, in un luogo chiamato “The Empty Quarter” (Il Settore Vuoto), nel Nord dell’India. In questa regione sono venuti alla luce i resti di uno scheletro umano di taglia eccezionale (vedere comparazione nell’immagine). La scoperta è stata fatta nel 2004 dal Team National Geographic (Divisione Indiana), con l’appoggio dell’Esercito Indiano, poiché l’area è sotto la giurisdizione dell’Esercito. Sembra che siano state trovate anche delle tavolette con iscrizioni che affermavano che gli dei Indiani, come il mitologico “Brahma”, avessero generato persone di taglia eccezionale: molto alti, grandi, e assai potenti, in grado di poter abbracciare un grosso tronco di albero e sradicarlo.

Secondo l’iscrizione, questi uomini giganti furono creati per portare ordine nel mondo, sempre in lotta l’un contro l’altro.
Si crede che anche uno dei figli di Bhima (un eroico guerriero figlio del dio del vento, che possedeva una grande statura), uno dei fratelli Pandava, potesse portare questi geni. In seguito, questi semidei (Asura) a cui era stato dato tutto quel potere, si rivoltarono proprio contro gli Dèi e oltre ogni limite trasgredirono la loro supremazia. Di conseguenza, essi furono distrutti dal Dio Shiva.

La squadra di esplorazione della National Geographic ritiene che questi siano i resti di uno di quegli straordinari esseri. Il Governo Indiano ha reso sicura l’intera area, e non è permesso a nessuno di entrare, se non al solo personale del National Geograpich Team.

Nota: sembra che delle indagini abbiano dimostrato che la foto che compare all’interno dell’articolo del ritrovamento del 2004  in India, venne realizzata in occasione di un concorso di Photoshop indetto da Worth1000.com.
Se anche fosse un falso “quella foto” e quindi si sollevassero dubbi su questo ritrovamento, come potremmo spiegare tutte le altre prove di resti umani giganti?

D’altra parte come risponde Daniele Piras* (scrittore e ricercatore oristanese) in
un’ intervista fattagli dalla redazione di Oopart.it alla domanda:
“Per quale scopo secondo lei la scienza o meglio il mondo accademico e così restio a riconoscere la veridicità di queste scoperte?”
“L’impatto su quanto è stato scritto finora sarebbe tale da comportare la riscrittura di molte pagine dei testi canonici, specialmente quelle riguardanti la paleoantropologia e l’evoluzione dell’uomo. Per questo motivo si preferisce ignorare certe verità o metterle a tacere.”

ALTRE TESTIMONIANZE

Vi sono innumerevoli testimonianze del passato dove esploratori e studiosi dell’epoca dicono di aver realmente visto resti umani giganti,qui di sotto ne riportiamo alcuni esempi:
– Hernan Cortes, durante la sua conquista del Messico, entrò in possesso di ossa gigantesche, che secondo gli indigeni appartenevano ad una oramai estinta razza di giganti. Il prode Cortes stesso si incaricò di spedire al Re di Spagna un “femore altro quando un essere umano”. Una copia di un femore di tale dimensione, trovato nella regione mesopotamica, è conservata nel Mt. Blanco Fossil Museum (USA) e lo potete osservare nella foto sotto.
– Molte leggende su antichi giganti abitanti le sponde del lago Titicaca e poi trasferitisi a sud, in Patagonia, potrebbero essere confermate dagli avvistamenti (se veritieri) di esploratori come Magellano, Drake, Hernandez ed altri.
– Un altro storico del periodo della Conquista spagnola del Nuovo Mondo, tale Fernando de Alba Ixtilxochitl, narrava che …i resti dei giganti abitanti nella Nuova Spagna [Messico] si potevano trovare ovunque.
– Giovan Battista Modena fu un canonico ed uno studioso vercellese, vissuto fra il XVI ed il XVII secolo.
A lui si devono gli studi sui presunti giganti di Saletta.
Egli, infatti, trovò nella Chiesa di S. Cristoforo, in Vercelli, un dente gigantesco conosciuto, per l’appunto come “dente di San Cristoforo”. La leggenda vuole che, nel 1622, trovi a Saletta i resti di un gigante, di cui egli narra: ho ritrovato un corpo gigantesco di altezza e grandezza indicibile, che io stesso ho veduto e misurato… … “.
– Nel 1870, un agente indiano (pellerossa) Frank La Fleche, annunciò che gli indiani Omaha avevano dissotterrato otto giganti con i teschi misuranti 60 cm; le stesse tribù indiane chiamavano questi giganti Mu-A-Luskha, e narravano che erano arrivati millenni primi dall’Oceano Pacifico sulle coste americane, avevano combattuto e distrutto le tribù amerinde esistenti, stuprato le donne di questi, e fondate città e scavati pozzi. Strano che, nel nome che gli Indigeni gli han dato, vi sia la parola MU..che è il nome di un leggendario continente scomparso nell’Oceano Pacifico..
– A Glozel (uno dei misteri più profondi degli ultimi anni e una delle pietre nella scarpa, più dolenti per la scienza ufficiale) vicino Vichy, in Francia, furono rinvenute nel 1925, ossa umane giganti, crani grandi il doppio, impronte di mani giganti, oltre a monili fatti a misura per arti giganteschi, il tutto risalente fra tra i 17-15000 anni fa. Il ritrovamento, sempre a Glozel, di manufatti squisiti in ceramica ed esempi di scrittura (il primo modello di scrittura documentato, si faceva risalire al IV millennio a.C.) conferisce a questo luogo (che è sopravvissuto a tutti i tentativi di screditamento) un‘aurea ancora più misteriosa.
– Uno scheletro di un guerriero riesumato in Inghilterra, misurava un’altezza di 2,80 metri, mentre a Latina (nel Lazio), nel 1969, furono rinvenute le tombe di 50 guerrieri, relative al periodo antico romano, alti tutti tra 1,80 metri e 2,20 metri, in aperto contrasto con la statura media dell’epoca.
– A Gargayan, nelle Filippine, è stato scoperto uno scheletro di 5,18 metri
– A Ceylon i resti misurano 4 metri; mentre a Tura, in Pakistan, è venuto alla luce uno scheletro di 3,35 metri.
– Tornando più vicino a casa nostra, nel bresciano, nella Chiesetta di San Salvatore, sono conservate delle gigantesche ossa umane che si possono osservare spiando attraverso una grata.
E’ logico che sia più facile screditare, che confermare la veridicità su questi ritrovamenti; ma se pensiamo alla Porta del Sole o ad altri monumenti, costruiti con monoliti ad altezze impensabili con lontananze dalle cave di estrazione di numerosi chilometri, il 2+2.. potrebbe essere già fatto… .

*Di Daniele Piras riporto il libro “Giganti, le prove storiche di un’antica esistenza in Sardegna e nel Mondo”, edizioni “Il Pittore D´Oro”.

Auguri

BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO A TUTTI!

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Feste Celtiche

I Celti erano un’antico popolo di guerrieri di origine indoeuropea che vivevano nell’Europa centrale durante l’ Età del Ferro.
Fra i Celti era molto importante la casta sacerdotale dei druidi che erano considerati sapienti, maestri, medici, maghi, indovini.
Grazie ai precisi calcoli astronomici dei druidi nacque un calendario, che fu poi ritrovato nel 1897 a Coligny (Francia).
Nel calendario celtico l’anno era diviso in quattro parti: Samhain, Imbolc , Beltane e Lughnasadh (o Lammas). Questi giorni, considerati i quattro sabba maggiori, erano denominati anche “feste del fuoco” per via delle tradizioni dell’antica Europa di accendere falò in corrispondenza delle celebrazioni.I sabba minori indicavano i solstizi e gli equinozi, venivano chiamati con il termine Albans (feste di luce) e scandivano il tempo intermedio fra le grandi festività.

31 Ottobre – Samhain è un termine gaelico che indica la stagione invernale. Conosciuto anche come il giorno di Ognissanti o Halloween.
Samhain indicava il periodo della raccolta, il momento in cui si facevano provviste di cibo per la fredda stagione invernale. Materialmente era anche il periodo in cui i debiti venivano saldati, spiritualmente era un momento dedicato al riposo, alla contemplazione e alla meditazione. Durante questa festa si credeva che le porte dell’ Annwn (regno degli spiriti) e del Sidhe (regno delle fate) fossero aperte, quindi si riteneva il momento più propizio per parlare con i defunti.
Era usanza raccogliere tutti i prodotti che la terra aveva offerto entro il 31 Ottobre, ciò che rimaneva era abbandonato ai Puka (folletti malvagi).
Alla vigilia  della festa, tutti i fuochi delle case venivano spenti e la gente si radunava sulle cime delle colline. Qui un grande falò era acceso dai druidi, da questo sacro fuoco, all’alba, ciascuno avrebbe preso una torcia per riaccendere il proprio focolare domestico.In America si usa travestirsi nel giorno di Halloween perchè gli antichi Celti sulle colline si mascheravano con le pelli degli animali uccisi in occasione della ricorrenza, per spaventare gli spiriti.
Sempre mascherati poi tornavano al villaggio illuminando il loro cammino con cipolle che usavano come lanterne al cui interno bruciavano le braci del sacro fuoco.

21 Dicembre – Yule (Alban Arthuan) era la festa del Solstizio d’Inverno, la notte più lunga dell’anno.
Questa festa era associata  alla nascita del dio Sole, che in seguito il cristianesimo trasformò in Gesù.
L’albero di Natale ha radici pagane. Presso le famiglie pagane infatti c’era l’usanza di porre un albero in casa per far si che durante i mesi invernali gli spiriti dei boschi avessero un posto accogliente e caldo. Sui rami veniva appeso del cibo in modo che potessero mangiare. Anche delle campanelle venivano appese ai rami, il suono avrebbe fatto capire se uno spirito era presente. In cima all’albero era posta una stella a cinque punte, chiara rappresentazione del pentagramma simbolo dei cinque elementi.
Nelle case si usava tenere un ramo di agrifoglio perchè attraeva la buona sorte.
In occasione di questa festa venivano fatte ghirlande come simbolo di ruote in eterno movimento, un ciclico rinnovamento che garantiva la perpetua rinascita.
Il ceppo si accendeva alla vigilia del solstizio, in onore della grande Dea Madre, e veniva lasciato acceso per dodici ore come buon auspicio.

2 Febbraio – Imbolc, questa festa è conosciuta anche come la Candelora cristiana. Le giornate cominciano ad allungarsi e si acquistano più ore di sole. Anche se inverno, la natura manda segni che annunciano il ritorno della primavera.
Imbolc era anche chiamata “festa del latte” poiché corrispondeva al periodo in cui le pecore iniziavano a produrre latte, circa un mese prima della stagione della nascita degli agnelli.
Questa era una delle quattro feste del fuoco dove il fuoco assumeva un ruolo principale quello di Luce che tornava a primeggiare dopo un lungo buio invernale. In occasione di questa festa il popolo celtico onorava Brigit, dea della sapienza, del fuoco, della guarigione.
In Irlanda è usanza preparare le croci di Brigit con giunchi e rametti, tali croci hanno braccia uguali e sono racchiuse in un cerchio, simbolo del sole. L’anno che segue sempre a Imbolc, gli irlandesi bruciano le croci fatte nel precedente anno.

21 Marzo – Ostara (Alban Eiler) era il giorno dell’Equinozio di Primavera. Questa festività era dedicata all’inizio della parte luminosa dell’anno, contrapposta a Mabon che segnava l’inizio sua parte scura.
Era il primo giorno della primavera, la natura si risvegliava e per questa occasione i Celti celebravano la vita.
In passato le prime uova di primavera venivano dipinte e donate come buon auspicio e simbolo di fertilità. Si accendevano falò in cui veniva bruciata la bambola di frumento fatta con il raccolto dell’anno precedente e se ne utilizzavano le ceneri per fertilizzare i campi.
I popoli nordici festeggiavano la dea della fertilità Eastre. In inglese il termine “Pasqua” viene tradotto in “Easter”, parola che ha origine dal nome di questa dea. L’uovo simbolo pasquale, è sempre stato fin dall’antichità, un simbolo del principio da cui tutto ha vita.

30 aprile, 1 maggio – Beltane era la più importante ricorrenza del calendario celtico insieme a Samhain. Era La festa del fuoco in cui si accendevano i falò in onore del dio del fuoco Bel (o Belenus) che, si accoppiava con la dea Madre Terra e dopo averla fecondata, moriva e rinasceva come suo figlio. La festa veniva celebrata nella selva, fra le querce.
Durante i festeggiamenti veniva scelta una quercia, si tagliava, si portava al villaggio e si ornava di frutta e nastri. In occasione di Beltane si faceva passare il bestiame fra i falò per purificarlo dalle malattie che potevano insorgere a causa del lungo inverno trascorso al chiuso.
Questa è una ricorrenza connessa al fuoco e alla fertilità, la natura dopo il suo risveglio primaverile è nella sua piena potenza generatrice.

21 Giugno – Litha (Alban Heruin) era il giorno del Solstizio d’Estate. Questa era una festa (chiamata anche Mezza Estate) in cui veniva celebrato il dio Sole che si manifestava in tutto il suo splendore, scaldava e rendeva fertile la terra che donava i primi raccolti dell’anno.
Durante il Solstizio sembra che il sole si fermi prima di riprendere il suo regolare cammino, tanto che gli antichi svolgevano dei rituali perchè il sole ricominciasse il suo ciclo.
Secondo la tradizione durante Litha il piccolo popolo usciva dal suo nascondiglio.
Durante Litha veniva onorata la dea, che dopo l’unione con il dio avvenuta a Beltane, era incinta e avrebbe presto dato alla luce i frutti della terra.
Durante questa festa è tradizione raccogliere le erbe che assumono dalla terra la massima forza, e di conseguenza un grande potere magico.

1 agosto – Lughnasadh, chiamata anche Lammas era una festa che il popolo celtico dedicava al dio Lugh, dio del fuoco e della luce.
In questo giorno si celebravano i “matrimoni di Taillte”, cerimonie informali celebrati da sacerdoti e sacerdotesse, che duravano un anno e un giorno. Il successivo anno durante Lughnasadh le coppie decidevano se rimanere unite o se sciogliere la loro unione.
Questa è la prima delle tre feste del Raccolto (le altre due sono Mabon e Samhain) in cui si celebra la maturazione del grano che per i popoli antichi era una grande ricchezza in quanto permetteva il loro sostentamento, per questo tale festività era anche conosciuta come “Festa del Pane”.
Per propiziare il raccolto, con le spighe di grano venivano create bambole che venivano poi bruciate l’anno successivo, un’usanza riuscita a sopravvivere fino ai giorni nostri.

21 settembre – Mabon (Alban Elved) era per i Celti il dio della vegetazione e del raccolto. Segnava il giorno dell’Equinozio d’Autunno.
Nella notte di Mabon, le ore di luce e le ore di oscurità sono equivalenti (come accade anche a Ostara).
Questa era la seconda festa del raccolto, in cui Madre Terra veniva ringraziata per la sua generosità, mentre il dio Sole veniva salutato.
Il popolo celtico si preparava a fronteggiare le difficoltà legate alla stagione invernale, raccogliendo ciò che ancora offriva la terra. Mabon era considerato un momento particolare in cui il velo fra il il visibile e l’invisibile si assottigliava, per i Celti era un periodo adatto ai riti misterici, era un tempo dedicato allo spirito, all’introspezione, alla meditazione.
Era un periodo in cui la Dea Madre e la Natura si sarebbero presto addormentate, una sorta di morte che avrebbe portato a una futura rinascita per l’anno a venire.

Influenza della luna

Anticamente gli uomini credevano che la luna esercitasse la sua influenza sulle emozioni e sullo spirito dell’essere umano.
Tuttoggi secondo alcuni, la luna influirebbe sul numero delle nascite, sul taglio di capelli, sulla variazione di peso, sui periodi di semina, sulla produzione di vino e olio e su molte altre cose.
Ci sono animali strettamente collegati alla luna come il Littorina Neritoides, un mollusco che depone le sue uova durante le maree primaverili, o il Leurestes Tenuis, un pesce che le depone di notte durante il plenilunio, e le fa schiudere al novilunio.
L’influenza della luna sulla terra si manifesta tramite dei fenomeni che sono dovuti alla forza di attrazione, tali fenomeni si ripercuotono sulla massa liquida del nostro pianeta, perchè questa a differenza della massa solida è maggiormente soggetta ad alterazioni. Quando la luna è allo zenit in prossimità di una massa d’acqua della terra il livello dell’acqua si innalza al di sopra della media, dando origine alla marea.
L’alta marea si manifesta durante la luna piena e la luna nuova, la bassa marea avviene durante il primo e ultimo quarto.

Molte leggende narrano di uomini che durante la luna piena si trasformano in lupi, i cosiddetti “lupi mannari”, esseri mostruosi che dilaniano i malcapitati che si trovano sul loro cammino.
Mito a parte per la medicina è una malattia psicopatologica. Gli individui che ne sono colpiti assumono atteggiamenti tipici dei lupi. Tale malattia solitamente si manifesta durante la luna piena.
La luna nella fase di suo massimo splendore porta dei benefici a chi è affetto da una conosciuta malattia neurologica: l’epilessia. Ad affermarlo sono i ricercatori dell’Istituto di Neurologia dell’University College di Londra che hanno scoperto che le crisi epilettiche diminuiscono quando la luna è piena. Ciò avviene perchè la melatonina (l’ormone del sonno) prodotta dall’organismo viene ostacolata dalla luce. I livelli di melatonina generalmente bassi negli individui affetti da epilessia aumentano dopo le crisi. Probabilmente questo tipo di ormone svolge un ruolo protettivo contrastando questa malattia.

E sempre a proposito di luna…il 17 ottobre del 1893 nacque a Faenza Raffaele Bendandi, detto anche “l’uomo dei terremoti”.
Bendandi affermava di aver scoperto come si creavano i terremoti. La sua teoria ebbe origine da una passeggiata che fece lungo il bagnasciuga. Intuì che la crosta terrestre, come la massa liquida del pianeta, era influenzata dalla forza di attrazione della luna. La teoria che permetteva a Bendandi di prevedere terremoti era basata sul fatto che la luna e altri pianeti erano la causa dei movimenti della massa solida terrestre. Una prima previsione la fece per la Marsica. Un anno prima del terremoto che avvenne il 13 gennaio 1915, scrisse degli appunti su tale fatto.
Nel 1923 davanti a un notaio di Faenza fece mettere per iscritto una sua previsione in cui specificava che il 2 gennaio del 1924 ci sarebbe stato un terremoto nelle Marche. Il terremoto ci fu due giorni dopo. Grazie alla sua teoria riuscì anche a prevedere il terremoto che si verificò in Friuli nel 1976, cercò di avvisare le autorità prima che accadesse ma non venne creduto.
Bendandi venne trovato morto in casa il 3 novembre 1979.
Fece molte previsioni e lasciò degli scritti. Non furono divulgate tali informazioni, a parte quella che riguarderebbe un devastante terremoto che si dovrebbe verificare a Roma e zone limitrofe l’11 maggio del 2011, e un altro sisma di dimensioni molto più grandi con scosse che colpiranno tutta la terra, la data prevista sarebbe tra il 5-6 aprile del 2012.

Io vivo a Roma… sarà vera la notizia del terremoto previsto da Bendandi? certo con lui personalmente ormai non ci può parlare più  nessuno ma io per prudenza..mi assenterò una settimanella :-)….

La cura per il cancro

Nell’immagine a sinistra Rene Caisse a destra la sua tisana.

Una storia che potrebbe sembrare  forse inverosimile ebbe inizio in Canada nella regione dell’Ontario nel 1922. Una storia incentrata su un personaggio, una capo infermiera di un’ospedale, Rene Caisse.
Fra i malati della sua corsia c’era una donna con un seno deformato, Rene le domandò cosa le fosse successo e la paziente le raccontò che venti anni prima un uomo medicina appartenente alla tribù degli indiani Objiwa, venuto a conoscenza della sua malattia,le aveva fatto bere per un lungo periodo un tè di erbe grazie al quale potè guarire.
L’indiano aveva descritto il tè “Una bevanda benedetta che purifica il corpo e lo riporta in armonia col grande spirito”.
Rene fece tesoro dell’informazione e prese nota della ricetta. Due anni dopo ebbe modo di sperimentarla su sua zia, malata terminale di cancro allo stomaco e al fegato. Dopo il trattamento con la tisana la zia guarì.Rene capì di essere di fronte ad una scoperta fantastica e in collaborazione col dott Fisher, il medico della zia che aveva assistito al processo di guarigione, cominciò ad usare la bevanda su altri malati terminali di cancro.
I successi si ripetevano.
La notizia si diffuse e moltissimi malati andarono da Renè in cerca di aiuto.
Il ministro della sanità, il dott. Kirby istituì la “Royal cancer Commission”, che doveva appurare la veridicità della discussa terapia che curava il cancro. La medicina poteva essere legalizzata solo se la sua formula veniva consegnata alla commissione, la pena per la mancata consegna era una multa per pratica abusiva della professione medica e in caso ci fosse stato ancora il rifiuto di consegnare la formula, si giungeva all’arresto. Rene non aveva mai voluto rivelare la formula a nessuno e oltretutto la commissione non aveva obbligo di riservatezza per le formule che gli venivano date.
Il parlamento Canadese approvò la legge Kirby.
Nonostante molti ex malati che erano andati a dare la loro testimonianza, la conclusione fu che la bevanda non venne riconosciuta come una cura per il cancro e visto che Rene non volle rivelare la formula, la clinica venne chiusa.
Nel 1959 (dopo dodici anni dalla chiusura della clinica) la rivista americana “True” pubblicò la storia di Rene Caisse.
Un famoso medico, il dott. Charles Brush (titolare del Brush Medical Center di Cambridge) lesse l’articolo e contattò l’infermiera per proporle di lavorare presso il suo istituto per curare i malati di cancro senza bisogno che lei rivelasse la formula. Rene accettò volentieri.
Dopo tre mesi in cui fu somministrata ai pazienti, il dott. Brush ed il suo assistente dott. Mc Clure scrissero il primo rapporto: “Tutti i pazienti sottoposti alla cura accusano una riduzione dei dolori e della massa cancerosa con un evidente incremento del peso e delle condizioni cliniche generali. Non possiamo ancora dire che sia una cura per il cancro ma possiamo tranquillamente affermare che è salutare e assolutamente atossica.”
Ma nuovi ostacoli vennero a turbare il lavoro di Rene e del dott. Brush, quest’ultimo fu invitato dalla “American Medical Association” a non usare metodi che uscissero dai binari dell’ortodossia.
Rene se ne andò a Bracebridge per evitare altre battaglie legali, mentre Brush fiducioso nelle virtù della bevanda, continuò i suoi esperimenti. La donna riforniva Brush della medicina di erbe e lui la teneva informata sui progressi e sulle scoperte dell’efficacia che la bevanda aveva su altre malattie degenerative.
Nel 1977 il periodico “Homemakers” pubblicò la storia di Rene e della sua bevanda. Fra le persone che lessero l’articolo c’era anche un chimico in pensione, David Fingard titolare di una azienda farmaceutica. Per avere la preziosa formula parlò con Rene e le promise che avrebbe aperto cinque cliniche in Canada in cui sarebbero stati accolti tutti anche i poveri. Renè accettò e gli passò la formula. Quando lei morì ai suoi funerali giunsero centinaia di persone da ogni luogo.
In seguito il dott. Brush insospettito dalla mancanza di informazioni sulla ditta di Fingard, aveva svolto delle indagini. Scoprì che l’azienda era costituita da Fingard e dal dott. Mattew Dyamond che preparava l’infuso a casa. Le forniture ai medici di base erano spesso in ritardo, insufficienti o addirittura malfatte. Secondo i documenti ufficiali la bevanda non era efficace per curare il cancro e non fu consentito di venderla come medicina. Intanto il dott. Brush nel suo ospedale continuava ad usare la tisana, grazie alla quale potè guarire di cancro all’intestino.
Nel 1984 Elaine Alexander, una giornalista radiofonica parlò col dottore che gli concesse un’intervista in cui dichiarò pubblicamente che la bevanda era una cura per il cancro e anche che “può far regredire il cancro ad un punto tale che nessuna conoscenza medica attuale è in grado di raggiungere.”
Nei due anni che seguirono Elaine mise in onda sette programmi di due ore ciascuno solo sulla bevanda. Le arrivavano moltissime richieste di aiuto, passò tre anni molto difficili non potendo distribuire la bevanda. Il programma del governo  era molto lento nel concedere permessi per la distribuzione della tisana, così lento che le persone morivano prima di poterla avere.
Elaine ebbe un’idea per poter accedere alla bevanda senza continuare a combattere con le istituzioni. Si sarebbe venduta nelle erboristerie come semplice thè di erbe senza attribuirle nessun effetto di curare il cancro.
Brush appoggiò la sua idea, capirono che in questo modo la tisana sarebbe stata accessibile a tutti.
Durò sei anni la loro ricerca della ditta giusta che avrebbe esercitato un buon controllo delle erbe usate,e fosse stata responsabile di fronte alle tante richieste che sarebbero arrivate.
Nel 1992 la bevanda fu venduta in Canada e nel 1995 fece la sua prima comparsa in Europa.

Oltre alla cura del cancro, la tisana è efficace per i seguenti disturbi:

Sclerosi multipla
Morbo di Parkinson
Ipoglicemia
Diabete (ristabilisce le regolari funzioni del pancreas)
Emorroidi
Artriti
Problemi di circolazione
Sindrome da affaticamento cronico
Ulcera
Problemi alla toroide
Fibromatosi
Problemi urinari e alla prostata
Asma e allergie
Insonnia
Psoriasi
Impotenza sessuale
Morbo di Alzheimer
E ancora…

E’ un sedativo naturale perciò ha effetto calmante agendo sul sistema nervoso.

Attenua o elimina del tutto i dolori anche in casi gravi.
Arresta le emorragie agendo come ricostituente del sangue.
Previene e corregge la costipazione.
Fa ritornare il senso del gusto.
Aiuta la digestione.
Rinforza il sistema immunitario.
E’ un ottimo tonico profilattico.
Aiuta a guarire dalle ustioni intestinali provocate dalla radioterapia.
Lenisce e previene gli effetti da avvelenamento causato da alluminio, piombo e mercurio.
Diminuisce i depositi di metallo pesante nei tessuti, in particolare quelli che circondano le giunture.
Protegge il cervello dalle tossine che lo attaccano.
Dona un senso di ampio benessere al corpo.
Riduce il volume delle masse nodulari.

Negli anni 80 Rick De Sylva, un famoso erborista canadese, durante una ricerca di erbe medicinali incontrò un uomo medicina degli indiani Ojibwa che gli rivelò la ricetta originale.
De Sylva grazie all’uomo medicina aggiunse alla Formula di Caisse altre tre erbe: frassino spinoso, piantaggine e trifoglio, che potenziò gli effetti della tisana.
Ludovico Guarneri è nato a Firenze nel 1951. Nel 1995 si ammala di cancro e comincia la sua carriera di “malato esperto” e di scrittore.
E’ spesso in viaggio fra l’ Europa e il resto del mondo.
In una sua affermazione dice “Non sono un medico, sono un malato esperto. La mia conoscenza della medicina scientifica si ferma a quello che ho provato su di me e a quello che leggo su giornali non scientifici… Fra tutti i medici a cui mi sono rivolto, solamente tre si sono sentiti sicuri nel dirmi che sarei guarito: uno è indiano, uno è cinese e uno è tibetano.”
Presso Anima Edizioni, ha pubblicato  “La formula di Rene Caisse”.

Aggiungo una cosa. Conosco un’erborista, una brava persona che ha visto guarire due suoi clienti malati di tumore con la Formula di Caisse. Nel suo negozio aveva solo una boccetta con la tisana che ho messo sopra, nell’immagine. Gli ho domandato perché avesse solo una confezione…mi ha risposto che i rappresentanti del Governo, del Ministero della Sanità, non vedono di buon occhio una cosa che può far guarire la gente….pensate ai soldi che “qualcuno” perde non avendo malati a disposizione…
Sono abbastanza amareggiata per non dire altro….

Atlantide, il continente sommerso

Atlantide fu un ipotetico continente molto grande sprofondato, migliaia di anni fa, nelle acque dell’attuale Oceano Atlantico che ne assunse il nome.

Platone (Atene, 427-347a.C. ) nelle sue due opere il “Crizia” e il “Timeo” parlò del continente sommerso. Nel Timeo, narra che il suo antenato Solone intorno al 590 A.C. si recò in visita a Sais, capitale amministrativa dell’Egitto, dove i sacerdoti gli raccontarono la storia di Atlantide.
Il loro dialogo costituisce una delle parti che hanno suscitato maggior interesse nel Timeo: “L’isola era più grande della Libia e dell’Asia riunite, e i navigatori allora potevano passare da quella alle altre isole, e dalle isole a tutto il continente opposto, che costeggiava quel vero mare. Perché tutto questo mare, che sta di qua dalla bocca che ho detto, sembra un porto d’angusto ingresso, ma l’altro potresti rettamente chiamarlo un vero mare, e la terra, che per intero l’abbraccia, un vero continente.
Ora in quest’isola Atlantide v’era una grande e mirabile potenza regale, che possedeva l’intera isola e molt’altre isole e parti del continente. Inoltre di qua dallo stretto dominavano le regioni della Libia fino all’Egitto e dell’Europa fino alla Tirrenia.”
Dopo una dettagliata descrizione dell’isola, Platone racconta che gli atlantidei avevano intenzione di espandersi cercando di conquistare la sua terra, ma gli atenesi furono abili combattenti,li contrastarono e li vinsero.
Dopo la guerra, eventi catastrofici si abbatterono sull’isola:
“Dopo che in seguito, però, avvennero terribili terremoti e diluvi, trascorsi un solo giorno e una sola notte tremendi, tutto il vostro esercito sprofondò insieme nella terra e allo stesso modo l’isola di Atlantide scomparve sprofondando nel mare: perciò anche adesso quella parte di mare è impraticabile e inesplorata, poiché lo impedisce l’enorme deposito di fango che vi è sul fondo formato dall’isola quando si adagiò sul fondale…”
Nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì che oltre l’Atlantico esisteva realmente una terra. Il filosofo inglese Francis Bacon suggerì che avrebbe potuto trattarsi del continente descritto nel Crizia. Molti cominciarono a pensare ad Atlantide come qualcosa di reale, tanto che fra il XVI e XVII secolo molti cartografi chiamarono le Americhe con il nome di Atlantide.
Dopo la Conquista, si venne a conoscenza di un’antica leggenda degli indigeni del Messico, trascritta nel codice Aubin, riportava: “Gli Uexotzincas, i Xochimilacas, i Cuitlahuacas, i Matlatzincas, i Malincalas abbandonarono Aztlan e vagarono senza meta”. Antiche tribù abbandonarono Aztlan, un isola dell’Atlantico, perchè stava per essere sommersa dall’oceano.
Nel museo di antropologia di Città del Messico sono esposti antichi disegni dove è rappresentata la migrazione.
Un’altro famoso e più recente personaggio parlò di Atlantide.
Il 18 marzo del 1877 a Hopkinsville (Kentucky/USA) nacque Edgar Cayce, un singolare veggente. Durante le sue visioni Cayce parlò del continente sommerso, raccontando che i superstiti che riuscirono a salvarsi dalla catastrofe raggiunsero le coste dell’America Centrale e dell’Egitto. Spiegò che la distruzione era avvenuta a causa della poca coscenza che gli atlantidei. Macchine che avevano costruito dapprima con buone intenzioni, per curare malattie, furono in seguito usate per uccidere, e questo perchè tennero conto dei propri interessi egoistici, senza preoccuparsi dell’effetto sull’interezza della vita.
Quando l’uomo perse la via, Atlantide fu distrutta, inabissandosi nel mare.
Cayce spiegò che alcune terre come le Bahamas avevano fatto parte di Atlantide.  Asseriva che se fosse stato fatto un rilevamento geologico, specialmente a Bimini e nella corrente del Golfo, si sarebbe potuta provare la loro stretta relazione con il continente perduto.
Predisse che, prima della fine del XX secolo: “una sala antica contenente documenti storici sarebbe stata scoperta là dove la linea dell’ombra e della luce cade tra le zampe della Sfinge”. In questa sala si sarebbe trovata una biblioteca contenente testi su Atlantide.
Cayce disse che le prove della cultura del continente sommerso erano presenti nei Pirenei, in Marocco, nell’Honduras Britannico, nello Yucatan e in America, dove i superstiti di Atlantide erano riusciti a mettersi in salvo.

Aromaterapia

L’aromaterapia è un metodo curativo olistico in cui vengono sfruttate le proprietà degli oli essenziali per portare beneficio al corpo, alla mente e allo spirito dell’individuo. Gli oli essenziali sono essenze estratte da varie piante officinali.
Questo tipo di terapia era usata già da millenni dagli egiziani, dai cinesi e dai greci.
Il tipo di profumo emanato dall’olio, attraverso il sistema olfattivo influenza il cervello, in particolare il sistema limbico, che è la parte più antica del cervello, controlla i ricordi, gli istinti e le funzioni vitali.
Sia l’effluvio che l’uso interno di queste piante ricche di sostanze, possono aiutarci a risolvere molti problemi. Si deve tenere conto che se devono essere ingerite, devono essere presi degli accorgimenti. Ad esempio l’abete potrebbe non essere tollerato da chi ha lo stomaco delicato, il cipresso come anche la liquirizia non devono essere assunti da chi soffre di pressione alta. Si può beneficiare degli effetti degli oli essenziali anche attraverso i massaggi.
Nel momento dell’acquisto gli oli devono essere totalmente naturali non artefatti ne diluiti.
Gli oli essenziali hanno molte proprietà. Hanno potere antisettico, antitossico, cicatrizzante, antiparassitario, antireumatico e tonificante.

Limone: è un potente disintossicante e un febbrifugo. Combatte la stachezza mentale. Stimola la memoria e la concentrazione.

Lavanda: è calmante e rigenerante. Agisce sul sistema nervoso favorendo il rilassamento, in questo modo regolarizza la respirazione, che a causa di ansia o stress si fa più rapida. In questi casi si può mettere una goccia di olio esseziale su un fazzoletto e annusarlo.
La lavanda svolge anche un’azione sedativa, eupeptica, fluidificante, diuretica e antisettica.

Rosa: l’olio di questa pianta è un valido aiuto contro l’insonnia e la depressione. Inoltre è un potente lenitivo, antinfiammatorio e benefico per la pelle.

Cannella: ha funzione antibatterica, antimicotica, antinfiammatoria. Combatte stress, gengiviti e raffreddore. E’ inoltre afrodisiaco, stimolante, tonico e rinvigorente.

Pino: è utile contro i reumatismi, tosse, bronchite, sinusite, influenza, stress, infezioni urinarie.

Finocchio: è usato per meteorismo, inappetenza, digestioni lente, dolori gastrici, vomiti nervosi, insufficienza lattea.

Rosmarino: indicato per astenia (debolezza generale), superlavoro fisico ed intellettuale (perdita della memoria), asma, bronchiti croniche, pertosse, infezioni intestinali, coliti.

Geranio: l’influenza del suo aroma aiuta ad allontanare i cattivi pensieri. Stimola la corteccia surrenale. E’ efficace in casi di dermatosi, bruciature, stress, cellulite, edemi, ingorgo mammario, stanchezza. Oltre ad essere un buon repellente per gli insetti, combatte la depressione e le nevralgie.

Maggiorana: efficace per geloni, contusioni, acari, artrite, lombaggini, dolori muscolari, tosse, asma, bronchite, raffreddore, amenorrea. Cura l’insonnia, gli stati ansiosi, l’emicrania e la cefalea.

Mandarino: stimola la digestione. Ha azione antispastica, sedativa, combatte coliche, stitichezza e aerofagia. Ha un effetto equilibrante sui bambini irrequieti e angosciati. Usato con la vaniglia combatte il senso di solitudine e la nostalgia.

Menta: usato per dermatite, cefalea, prurito cutaneo. Lenisce i reumatismi, aiuta la digestione e calma le palpitazioni. La menta è anche indicata per far riprendere il fisico affaticato o indebolito.

Salvia: l’olio di salvia è antisettico, digestivo e antisudorifero. Ha funzione antinfiammatoria, stimola l’appetito. Favorisce la creatività e l’ispirazione. Efficace per la pelle grassa. Rilassante e distensivo per i muscoli. Le donne possono usare l’olio di salvia per massaggi durante i periodi premestruali.

Ortica: ha azione antinfiammatoria, astringente intestinale, antidiarroica, emostatica, cicatrizzante, depurativa e diuretica. Utile in casi di diabete, artrite, reumatismi, sciatica, bruciature, distorsioni, caduta dei capelli, pelle grassa.

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