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I cenotes

La penisola dello Yucatan 220 milioni di anni fa, era completamente coperta dalle acque che durante le ere glaciali  subirono abbassamenti di livello  a causa della formazione dei ghiacciai.
Le volte di molte caverne, non essendo più sostenute dalla presenza dell’acqua e sottoposte alle continue piogge,  crollarono formando i cenotes, termine che deriva dalla parola Maya “dzonot” ovvero “cavità con acqua”.
L’acqua piovana corrose le rocce calcaree formando sotto la superfcie del suolo grotte, canali, cunicoli e un vasto sistema di fiumi.
La pioggia filtrò nelle grotte lasciando depositi di minerali che crearono tantissime formazioni di stalattiti e stalagmiti.
Durante l’ultima era glaciale il livello delle acque scese di circa 100 metri rispetto al livello odierno. Con la fine di tale era i ghiacci si sciolsero, si allagarono le grotte e con esse ogni formazione scavata dalle numerose piogge.
L’acqua dei cenotes era dolce, fredda, limpida, continuamente trasportata dalle correnti per poi gettarsi in mare.
Per gli antichi Maya erano gli unici luoghi in mezzo alla giungla da cui poter prendere acqua potabile, nonchè luoghi sacri, per tali ragioni alcune delle loro città furono ritrovate nelle vicinanze di questi pozzi naturali.
Apprezzate anticamente queste meraviglie naturali, le cui acque cristalline hanno una temperatura di circa 26°C, continuano ad affascinare persone che da tutto il mondo le visitano e si immergono per poterne godere appieno la bellezza.

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