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Le miniere di sale

In Polonia sono presenti diversi giacimenti di salgemma, il più antico d’Europa è quello di Bochnia, scoperto nel 1248.
A circa 10 chilometri da Cracovia, a Wieliczka, si trova un’altra delle più antiche miniere di sale scoperta nel XIII secolo.
Nell’antichità il sale era considerato “oro bianco” veniva usato come mezzo di pagamento ed era un prezioso articolo d’esportazione. Nel Medioevo la ricchezza accumulata grazie al sale permetteva al sovrano di difendere e provvedere alla comunità.
La miniera di Wieliczka che in passato era fonte preziosa per l’economia polacca è diventata nel tempo una grande attrazione turistica. Si estende per più di 300 km attraverso una rete di gallerie e cunicoli e possiede una profondità di 327 metri. Parte di essa, circa 3,5 km, è aperta al pubblico ed è visitata ogni anno da migliaia di turisti  che rimangono immancabilmente meravigliati dai suoi laghi sotterranei, dalle sue cappelle, dalle sue stanze con bassorilievi in sale, dalle figure storiche e mitiche che i minatori hanno scolpito con sapiente maestria. Dalle statue ai lampadari molte cose furono scolpite nel sale da quando nel 1697 andò in fiamme una delle cappelle con conseguente divieto di arredare con materiali infiammabili.
La cappella più famosa della miniera è quella dedicata a Santa Kinga (foto sopra) a 101 metri di profondità, in ricordo della figlia del re ungherese Bela IV a cui fu riconosciuta la scoperta del giacimento.
In passato la miniera fu visitata da noti personaggi che ne apprezzarono la grande bellezza, Nicolò Copernico, Robert Baden-Powell, Johann Wolfgang von Goethe, Karol Wojtyla, ma fu anche usata per scopi tutt’altro che nobili durante la seconda guerra mondiale dalle truppe tedesche per impianti di produzione bellica.
Nel 1978 la miniera di Wieliczka detta anche “la cattedrale di sale sotterranea della Polonia” fu dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
A questa miniera così particolare si interessò il fisico polacco Felix Bochkowsky che studiò il microclima delle grotte di sale notando che i minatori erano meno soggetti alle malattie polmonari rispetto al resto della popolazione. Nel 1843 Bochkowsky affermò:”l’aria delle miniere di sale è ricca di particelle saline che sono il principale effetto curativo nei disturbi respiratori”.
In seguito studi approfonditi evidenziarono che, oltre ai principali benefici sulle vie respiratorie (asma, sinusiti, bronchiti ecc.), il clima delle miniere era ricco di ioni negativi che favorivano la buona salute rinvigorendo il corpo e rinforzando il sistema immunitario.
Nei paesi come Polonia, Russia, Germania, per il particolare clima salutare delle miniere ormai inattive, sono sorte delle stazioni climatiche aperte al pubblico.
In Europa si stanno lentamente diffondendo centri di haloterapia (“halos” deriva dal greco, significa sale), locali simili a grotte ricoperti interamente di sale in cui si respira cloruro di sodio medicale traendone giovamento.
A Roma Beata Skrzypek e Tamara Bronicka, madre e figlia di origini polacche, legate alla cultura della loro patria hanno creato Salbea, una grotta di sale con stallattiti e cascate, unica nella capitale. E’ stato ricreato il prezioso microclima delle miniere usando i sali del Mar Morto e i sali di Wieliczka. Le pietre di sale con cui è stata creata la grotta provengono dalle miniere di Klodawa e da una vena Himalayana nella regione del Kashmir.