La Porta del Tempo

Nel 1975 in Antartide una squadra di scienziati americani e britannici, che si occupavano di un progetto riguardante lo studio dei fenomeni metereologici, vissero
una singolare esperienza.
Gli scienziati videro comparire un “vortice nebbioso” al di sopra della zona in cui stavano operando. Pensarono fosse una tempesta polare, ma il vortice non si disperdeva e nonostante il vento spostasse le nuvole, rimaneva immobile.
Gli uomini cercarono di saperne di più sullo strano fenomeno e usarono uno dei loro palloni sonda alla cui estremità legarono un argano munito di una radio sonda (che avrebbe rilevato temperatura, umidità, pressione e velocità del vento) e di un cronometro scientifico per la registrazione dei tempi di lettura.
L’oggetto fu mandato all’interno del vortice. Dopo qualche minuto fu recuperato e quando gli scienziati controllarono gli strumenti si stupirono.
Il cronometro segnava la data di dieci anni prima cioè 27 gennaio 1965 e i dati rilevati dalla radio sonda non rispecchiavano le normali caratteristiche di una tromba d’aria.
Ripeterono più volte l’esperimento e il risultato fu sempre uguale. Ne furono informati i servizi segreti militari e in seguito la notizia arrivò alla Casa Bianca.
Fu ipotizzato che il vortice potesse essere un tunnel magnetico spazio-temporale che i militari dell’intelligence già conoscevano. Veniva chiamato “The time gate” ovvero “La porta del tempo”.
Nel 2001, vicino alla zona in cui era apparso il vortice, fu scoperta una costruzione artificiale che venne alla luce grazie a scavi fatti sotto il ghiaccio ad una profondità di due miglia dai militari americani. Questi cercarono di non far trapelare la notizia intimando ai media il silenzio stampa, ma non bastò e l’ Europa venne a conoscenza del ritrovamento. Un assistente di Nicole Fontaine che al tempo era presidente del Parlamento europeo disse :”Se è qualcosa che l’esercito americano ha costruito lì, allora stanno violando il Trattato Antartico internazionale, se non è così, allora è qualcosa che si trova in quel luogo da almeno 12.000 anni. Il che renderebbe la struttura la più antica della storia dell’uomo sulla terra. Al Pentagono dovrebbero ascoltare le richieste del Congresso e informarlo su qualsiasi cosa si nasconda in quel luogo.”
Il fenomeno del vortice sembrava essere strettamente collegato al ritrovamento della costruzione artificiale, non essendo un fenomeno naturale poteva essere generato da una avanzata tecnologia sconosciuta che agiva sotto la calotta glaciale. Se ciò era vero assumeva un chiaro senso l’azione dei militari per mantenere il segreto sul ritrovamento.
La “Porta del tempo” si potrebbe spiegare con la teoria del “Ponte di Einstein-Rosen”. I due scienziati supposero che esistesse una sorta di “scorciatoia” da un punto dell’universo ad un altro, e che tra di essi si poteva viaggiare più velocemente di quanto avrebbe avrebbe impiegato la luce a percorrere la distanza attraverso lo spazio normale.

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